Quello di Benevento è stato un pareggio senza gloria per la Juventus campione d'Italia. Prestazione discreta nel primo tempo ma deludente nel complesso, se si considera un secondo tempo confusionario e senza spunti degni di nota, ad eccezione di un paio di occasioni isolate. La Juve sembra ancora un cantiere aperto, senza una formazione tipo e senza quella determinazione feroce che l'ha resa grande nelle nove stagioni precedenti, culminate con altrettanti scudetti.
Se è vero che non si può vincere per sempre, è pur vero che a Benevento, come prima a Crotone e in casa contro il Verona, una squadra di tal blasone e caratura è chiamata a vincere senza se e senza ma.
E invece, i conti non tornano. Quello di domenica è stato il quinto pareggio in nove partite di campionato. Sul banco degli imputati c'è sicuramente l'allenatore Andrea Pirlo, che appare presuntuoso nelle scelte e incurante delle conseguenze che esse stanno generando. Ma se proprio si vuole andare a fondo nell'analisi critica, le critiche vanno rivolte anche alla società, non solo per la scelta operata alla conduzione tecnica, ma anche per un mercato di progressivo indebolimento che continua senza soluzione di continuità da almeno un paio di stagioni. Giocatori dal superingaggio come Rabiot e Ramsey ancora una volta hanno fallito la prova a Benevento, mentre elementi come Chiesa e Kulusewski, per citare gli ultimi due acquisti più reclamizzati (104 milioni spesi in due) vanno troppo a fasi alterne.
A peggiorare il quadro della situazione ci sono poi sicuramente le scelte dell'allenatore, che ripropone elementi come Frabotta e McKennie con sconcertante continuità. Giocatori non da Juve, con tutto il rispetto che si deve loro.
Sarà per questo che la squadra appare più che mai dipendente da Ronaldo. Quando CR7 non c'è, sono dolori. Soprattutto se Dybala non fa in fretta a ritrovare brillantezza ed energie necessarie, fisiche e mentali. Anche quello visto a Benevento è stato una copia sbiadita del campione argentino ammirato fino all'estate scorsa. In tutto ciò, appare quasi grottesco che una squadra come la Juve non abbia almeno un'altra punta di ruolo in organico, mentre abbondi in laterali, esterni, seconde punte di discutibile valore. E qui le colpe sono di nuovo di chi l'ha costruita, la squadra.
Sui social i tifosi mugugnano ed esprimono tutto il loro disappunto. Il tempo dell'attesa, e con esso la pazienza, sono già prossimi alla scadenza.
(sr)
29/11/2020
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