Da tempo immemore ormai, Roma chiede il rifacimento dello Stadio Flaminio.
L'impianto, impiegato tanto per il calcio quanto per il rugby, è letteralmente abbandonato a se stesso e, malgrado le indicazioni di massima, ad oggi nessun tipo di lavoro è iniziato a garantirne la salvaguardia.
Per questa ragione il Codacons ha inviato un esposto in Procura della Repubblica
"La riqualificazione dello Stadio Flaminio è 'paralizzata' da moltissimi anni nonostante l’impianto sia sottoposto a vincolo dal MiBACT – scrive in una nota il Codacons –. Ad agosto 2019 l’Amministrazione Capitolina rappresentava che la consegna del Piano di riqualificazione sarebbe avvenuta nell’ottobre 2019. Il progetto è stato presentato come una sorta di riedizione aggiornata di quello del 2013: una struttura sportiva polivalente, aperta ai cittadini e alle scuole del territorio.
I documenti ottenuti dal Codacons lo scorso anno tramite apposita istanza d’accesso, tuttavia, dimostrano come le uniche attività espletate a tutela dello Stadio Flaminio si fossero sostanziate esclusivamente nell’approvazione del progetto esecutivo per l’appalto di manutenzione ordinaria di pensiline e recinzioni, nonché in taluni (non identificati) interventi manutentivi e di sistemazione del verde e nell’attivazione di vigilanza armata".
Per questa ragione, il Codacons "ha chiesto alla Procura di aprire una indagine volta ad accertare la responsabilità dell’Amministrazione Comunale che sembrerebbe non aver posto in essere le attività opportune e necessarie non solo a realizzare in tempi ragionevoli il progetto della riqualificazione dello Stadio Flaminio ma a garantire la conservazione dell’opera".
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